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Opera giovanile di Goldoni, il Don Giovanni Tenorio o sia Il Dissoluto rivela aspetti del tutto inediti rispetto alle pièces precedenti. Il sulfureo e coraggioso eroe barocco diventa un uomo vile che implora pietà e, braccato dagli eventi, chiede addirittura di essere ucciso per mano di un pastore. Attraverso un abile gioco di rimandi autobiografici e fiutando le potenzialità del popolarissimo personaggio, il commediografo riesce nel difficile compito di rendere verosimile l'empio seduttore che nel secolo delle istanze logiche non poteva avere degna cittadinanza. Di qui la deriva comica con qualche incursione nel patetico prima della tragica resa dei conti finale. Un progetto di riforma del teatro è ancora di là da venire, ma con il Don Giovanni Tenorio l'autore pone le basi per le innovazioni successive e quasi sembra anticipare, con singolare preveggenza, i futuri impostori e bugiardi delle opere della maturità.